La Fornace Curti è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo, un angolo di Milano dove la storia dell’arte e dell’artigianato continua a vivere in silenzio, lontano dal ritmo frenetico della città. Fondata nel Quattrocento, è una delle fornaci più antiche ancora attive in Italia, e da oltre cinque secoli rappresenta un punto di riferimento per la produzione del cotto lombardo. Da qui sono usciti i mattoni e gli elementi decorativi che impreziosiscono capolavori come la Ca’ Granda, Santa Maria delle Grazie e la Certosa di Pavia: testimonianze tangibili di un sapere che si tramanda di generazione in generazione.
Oggi la Fornace Curti è molto più di un sito produttivo: è un vero e proprio villaggio dell’arte, dove corti, loggiati e laboratori convivono in un equilibrio affascinante tra passato e presente. Entrarvi significa attraversare un portone di legno e ritrovarsi in un mondo parallelo, fatto di silenzi, colori terrosi e profumo di argilla cotta. Ogni angolo rivela una storia: le tegole impilate, le pareti segnate dal tempo, gli atelier con i loro tavoli ingombri di pennelli, scalpelli e forme di creta ancora umide.
Visitare la Fornace Curti non è un’esperienza quotidiana. Il luogo apre le sue porte al pubblico solo in alcune occasioni speciali, generalmente due volte l’anno, in concomitanza con eventi dedicati all’artigianato e all’arte contemporanea. In quei giorni, i cortili si animano di persone, voci, profumi di smalti e di cera. Gli artisti residenti espongono le loro opere e raccontano al pubblico le fasi del loro lavoro, creando un dialogo diretto e intimo tra chi crea e chi osserva. È un’occasione preziosa per scoprire da vicino i segreti della ceramica, della scultura, del mosaico e del restauro, in un contesto autentico e fuori dal tempo.
Chi non riesce a partecipare agli open day, può comunque entrare in contatto con la vita della fornace in un modo più personale. Molti degli artisti che lavorano al suo interno — ceramisti, scultori, pittori e restauratori — accolgono su appuntamento curiosi e appassionati, offrendo visite ai propri laboratori. Alcuni organizzano anche piccoli workshop o corsi brevi, pensati per chi desidera provare con le proprie mani la modellazione dell’argilla o la decorazione a smalto. Queste esperienze permettono di conoscere la Fornace in modo più raccolto, vivendo la lentezza e la concentrazione che caratterizzano il lavoro artigiano.
La Fornace Curti rappresenta una Milano diversa: quella dei mestieri antichi, dei cortili interni, delle botteghe dove si lavora ancora con calma e precisione. Non c’è nulla di artificiale o costruito per i turisti: qui tutto parla di autenticità. Le stanze conservano tracce di secoli di attività, eppure ogni laboratorio è vivo, contemporaneo, in dialogo con le nuove forme dell’arte e del design. È proprio questa convivenza tra storia e innovazione che rende la Fornace un luogo unico, un microcosmo dove la tradizione non è nostalgia, ma materia viva e in continua trasformazione.
Per chi ama l’arte, la storia e i luoghi autentici, la Fornace Curti è una tappa imperdibile. Conviene seguire i canali ufficiali o le pagine social della Fornace per conoscere le date delle prossime aperture, oppure contattare direttamente gli atelier per fissare una visita privata. Non è un’esperienza di massa, e forse è proprio questo il suo fascino: qui si entra in punta di piedi, si ascolta il rumore discreto dei forni e si respira la continuità di un’arte che, a Milano, non ha mai smesso di esistere.
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