
Nel 2025, Roma si è preparata ad accogliere milioni di pellegrini per l’Anno Santo, ed una parte di essi arriverà a piedi, nel rispetto della tradizione millenaria del pellegrinaggio giubilare. Camminare verso la Porta Santa significa vivere il Giubileo nella sua essenza più profonda, secondo l’etimologia latina del termine “pellegrino”, colui che attraversa i campi.
Tre sono gli itinerari principali scelti per entrare nella Capitale a piedi: la Via Francigena del Nord, la Via Francigena del Sud e la Via di Francesco.
Questi itinerari sono percorribili da tutti, recentemente riqualificati e con tante tappe tutte da scoprire. Le tappe fanno parte del progetto “Cammini verso Roma”, nato per riscoprire e valorizzare aree meno note.
La Francigena settentrionale
La Francigena nel nord parte idealmente da Montefiascone, a cento chilometri da Roma, e si snoda tra paesaggi suggestivi, borghi storici, forre etrusche, foreste e piccoli centri come Viterbo, Capranica e Sutri, fino ad arrivare al panorama di Monte Mario che regala l’emozione della prima vista sul Cupolone. L’ingresso consigliato nella città è ora tramite una ciclopedonale che evita la trafficata via Trionfale, garantendo sicurezza e continuità di cammino.
Il percorso chiaramente si può fare anche partendo da Roma, avendo così un assaggio del cammino. Il tratto è quello che collega La Storta (raggiungibile in treno) a San Pietro. Da Roma si può prendere il treno locale fino alle stazioni di La Storta oppure la Giustiniana, che è appena più a nord del parco dell’insugherata e da li iniziare a camminare.


La via Francigena nel sud
Dal sud arriva invece la Francigena meridionale, che si apre con il fascino spirituale dell’Abbazia di Fossanova e attraversa abbazie, colline e antichi centri medievali come Sezze, Sermoneta, Cori e Velletri. Dopo la residenza papale di Castel Gandolfo, il tracciato si inoltra lungo l’Appia Antica, tra catacombe e basolati romani, fino a San Pietro.
Noi l’abbiamo percorsa al contrario, prendendo un treno da Roma fino a Castel Gandolfo, passando per il Lago di Albano ed arrivando a Nemi per una sosta golosa: il paese è infatti famoso per le sue fragole e le pasticcerie che affacciano sulla valle con crostatine, granite e dolci alla crema davvero irresistibili. Da lì abbiamo proseguito fino a Velletri, attraversando i boschi dei Castelli Romani, tra sentieri panoramici.



La Via di Francesco
La Via di Francesco, infine, collega Assisi a Roma partendo da Rieti e attraversando la Sabina, con luoghi di profonda spiritualità come il santuario di Santa Vittoria e il borgo di Poggio San Lorenzo. Il cammino si fa più urbano man mano che ci si avvicina a Roma: da Monterotondo si entra a Monte Sacro, passando per piazza Sempione e il ponte Nomentano, fino ad arrivare in San Pietro dopo una suggestiva camminata lungo il Tevere.
Volendo percorrerla con partenza da Roma, si arriva a Piazza Sempione con la metro Conca D’Oro e si percorre tutto il tratto fino alla Basilica di San Pietro, passando lungo il Tevere. In questo tratto, che si snoda principalmente all’interno della città, avrete modo di passare attraverso la zona dei murales, fino ai luoghi simboli come l’Auditorium di Renzo Piano, il museo MaXXI di Zaha Hadid e la grande moschea progettata da Paolo Portoghesi.


A San Pietro, i pellegrini a piedi trovano un ingresso dedicato – il Percorso Oranti – che consente l’accesso diretto alla basilica, evitando le code dei turisti. Chi dimostra di aver percorso almeno cento chilometri riceve il “testimonium”, attestato ufficiale del cammino compiuto.
Il Comune di Roma e le associazioni che gestiscono i cammini hanno investito nel miglioramento dei tracciati e nell’accoglienza: segnaletica aggiornata, sentieri risistemati, aree attrezzate con pannelli fotovoltaici e connettività, nuovi ostelli e servizi pensati per i viandanti. L’obiettivo non è solo gestire l’afflusso dell’Anno Santo, ma promuovere un modello di turismo lento e sostenibile. Le aspettative sono ambiziose: raddoppiare i pellegrini annui.
Il Giubileo diventa così un’occasione per rilanciare i cammini italiani, in particolare la Francigena, sull’esempio di Santiago di Compostela. E per restituire alla città un volto più accogliente, umano e spirituale.
Per chi volesse sperimentare i cammini ma a “bagaglio leggero” è possibile affidarsi a tour operator specializzati che si occupano del trasporto dei bagagli da una tappa all’altra.























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